Un percorso creativo e partecipativo aperto a tutti per raccontare insieme ciò che rende Soliera il luogo che è stato, che è, e che sarà
La cuntrèda ed mez
di Carla Montanari
E tutte queste vite che lambivano la tua, vite spesso scomode e difficili, non ti pesavano, creavano invece una specie di corazza che non era indifferenza ma la semplice accettazione di quello che è.
SOLIERA 2030
Marcello Rossi
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è “un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità”, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, tra cui l’Italia. Essa si articola in 17 obiettivi e 169 target, i quali rappresentano la strada per un mondo sostenibile che i paesi firmatari si sono impegnati ad intraprendere.
LA NOSTRA STORIA CON I VERGARA
Flavia Berra
La NOSTRA storia ha inizio quando......
Adriana, Rodrigo e Lina ,la loro figlia di un anno, arrivano a Soliera nel 1974.
PROGETTO CHERNOBYL
IL COMITATO CARPI NOVI SOLIERA
Costituitosi ufficialmente nel 1995, dopo una prima esperienza di ospitalità da parte di un gruppo di famiglie carpigiane nell’anno precedente, ha sviluppato la propria attività avendo a riferimento tre temi principali e tra essi interconnessi : INFANZIA – SALUTE – AMBIENTE.
SOLIERA A BRACCIA APERTE
Guido Malagoli
Penso all’accoglienza nel 1946 dei bambini Napoletani a quelli di Terracina e del nostro Appennino martoriato dalle stragi; penso a mamma Nina, all’alluvione spaventosa del Polesine che obbligò migliaia di persone a fuggire da quella disgrazia; penso alla chiusura dei manicomi dopo la legge Basaglia; penso ai rifugiati del Cile ; penso ai bambini colpiti dalle radiazioni di Chernobyl…
L’ALLUVIONE A SOLIERA
Guido Malagoli
Il 4 novembre del 1966 fu una data funesta per Soliera. Quel giorno l’onda di piena del Secchia ruppe gli argini e invase la campagna. Una fitta pioggia incessante si era abbattuta sull’intero territorio emiliano nei giorni precedenti. Colpì in particolare l’Appennino causando l’ingrossamento dei principali corsi d’acqua.
GLI AMBULANTI DEL MERCATO
Guido Malagoli
Una frase irriguardosa riferita alla confusione chiassosa femminile diceva: ” Tre donne fanno un mercato e quattro una fiera”.
Baièla e al dendi
Ruggero Toni
Non ho mai capito da quale storia derivasse quello strano nomignolo che la gente del paese aveva affibbiato a Italo, il giovane Losi allora residente in via Palazzina.
Il progetto
Mappa di comunità
La parola mappa fa venire alla mente la carta geografica di un territorio, uno schema geometrico di strade, case, ferrovie, con simboli e colori. Quello che potrebbe vedere un uccello in volo. Sembra tanto, ma è poca cosa.
La nostra mappa di comunità non è di questo tipo, non è una rappresentazione statica, fredda, ma viva perché restituirà ad ogni cosa – a partire dalla piazza e dal centro storico – il suo ricordo, le esperienze, il patrimonio di significati che ha assunto nel tempo.
Perché Soliera dentro le mura
Il percorso di esplorazione della nostra Mappa di Comunità prende avvio dal nucleo più antico della nostra città: il borgo fortificato dentro le mura.
Qui è nata la nostra Comunità e nel tempo ha formato il proprio genius loci, cioè il carattere peculiare di questo “luogo”.
Attraverso la scoperta di questo carattere speciale, del suo valore, della storia che giorno dopo giorno si è qui avvicendata, auspichiamo di incoraggiare i Solieresi tutti, vecchi e nuovi, a prendersi cura di questo luogo al quale appartengono, mantenendo viva l’identità della nostra Comunità e dando continuità alla sua storia.