Caritas dentro le mura
Edera Vaccari

Soliera è il luogo dove sono nata … alla domenica da bambina andavo in bicicletta, da sola, in paese per la messa.
Partivo da casa, abitavo sulla Gambisa e arrivata in paese mettevo la bici nel cortile dietro il campanile ora piazza don Ugo Sitti … ricordo c’era un casotto che occupava buona parte dello spazio … sistemata la bici, mi sistemavo i vestiti … mi imbarazzava passare tra le persone, mi imbarazzava guardare intorno a me … non sapevo dove posare lo sguardo arrossivo se qualcuno mi guardava …finalmente arrivavo in chiesa … era già piena … e io restavo lì in piedi … e mi chiedevo … del mio essere marginale … non facevo parte di nessun gruppo …
Andare in chiesa mi è arrivato da mia nonna, lei mi ci portava da piccola … andava a varie messe domenicali …. una la prendeva per sè una per mia madre … diceva così … a mia nonna devo tanto … l’affetto, l’attenzione … e il legame con la chiesa di San Giovanni Battista…
Alla sera ricordo che mentre mia madre si riposava guardando la televisione le pettinavo i lunghi capelli e nel mentre non smettevo di raccontarle quello che facevo al catechismo .. le letture del vangelo … comunicavo così con lei. Ero io che la cercavo ….
Poi finito il periodo del catechismo don Ugo inviò a me,ma penso anche ad altri, una lettera in una busta rossa che diceva c’è bisogno di te in parrocchia puoi venire ad un incontro … e così piano piano iniziai a partecipare a momenti di festa al castello oppure ad aiutare chi seguiva il catechismo … Suor Benedetta e suor Modesta furono un punto di riferimento … Suor Benedetta veniva con un pulmino a casa. Parlava con mio padre e così potevo partecipare a feste, incontri formativi, alla gita sulla neve … Smarano … avevo tanto bisogno di stare in mezzo alle persone e lei ha sostenuto ciò … poi crescendo ho dovuto seguire gli studi, la famiglia, il lavoro … il mio ruolo all’interno della parrocchia era ancora marginale … poi nel 2005 a seguito di un invito ho iniziato a partecipare agli incontri della Caritas parrocchiale che nasceva in quegli anni (2002) … per me è stato interessante far parte di qualcosa, stare con altri volontari, volti, della parrocchia che conoscevo di vista ma coi quali non avevo confidenza … è nata una nuova avventura nel senso che ho potuto condividere valori di fraternità, buon senso, rispetto reciproco … di servizio con altri volontari … questo servizio non punta a far primeggiare nessuno tra noi ma ad aiutarci nel portare le nostre competenze nell’essere d’aiuto a chi bussa alla porta della Caritas.


Essere volontaria per me è imparare, vedere come gli altri/altre volontarie pensano il servizio, condividere problemi di vario genere per trovare delle soluzioni …
Ripeto mi piace l’onestà, la correttezza nell’amministrare offerte economiche e alimenti che arrivano … a me piace essere in questo servizio per ascoltare, sentire, accompagnare storie a più ampio respiro… guardando in faccia l’altro che prima di tutto e’ una persona … che esprime le sue difficoltà avendone rispetto e attenzione… questo servizio è aperto al territorio, è aperto nei locali ex Barbolini, si affaccia su piazza Sassi … ora il servizio si è spostato su piazza don Ugo Sitti per i motivi di ristrutturazione della piazza …
La Caritas parrocchiale collabora con le istituzioni , le associazioni del territorio … con le Caritas di Limidi, Ganaceto e Campogalliano … si lavora per situazioni d’emergenza, per situazioni dove manca il lavoro oppure solo un adulto lavora e vi e’ una famiglia numerosa, per persone avanti negli anni e sole … si è attenti alle necessità del vivere quotidiano che una famiglia deve affrontare ed è in forte difficoltà.
Quindi Caritas per me è prendersi cura a tutto tondo di una persona o famiglia e accompagnarla, sostenerla per un tratto di strada cercando di aiutarla in un momento di precarietà al fine che possa di nuovo rimettersi in cammino con le proprie forze.
Ricordo piacevolmente la signora che al fine di varie traversie ringraziò sentitamente … oppure il signore che aveva bisogno di vestiti e riuscimmo a trovarglieli adatti … e gli portammo un pensierino per il suo compleanno … si creano relazioni che restano nel cuore … e che mi aiutano ad andare avanti … sentendo l’altro come un pari a cui do ma in cambio ricevo tanto, un sorriso, un grazie, un gesto uno sguardo d’intesa e mi sento utile.

25 gennaio 2021