Un vestito giallo color del sole
Marzia Oliani

Ma che flash … ma come? Chi non ricorda la Coop sopra il negozio di Aladino sport?
Credo fosse il mio sogno proibito entrare là, carrelli pieni di vestiti bellissimi, accessori e tanto altro per l’abbigliamento, tutto però a costi troppo elevati per il portafoglio di casa mia … e allora mi rimaneva solo la voglia e il desiderio di avere un abito di quelli, che facesse capire a chi mi guardava che ero veramente bella come diceva mio zio Alfredo ogni volta che veniva da noi a farci visita da Milano.

Avevo sui 13/14 anni, si, mi sentivo decisamente carina, e me ne ero convinta visto che i miei compagni di scuola ogni giorno me lo ribadivano! Tant’è che a quell’età avevo già avuto il mio primo morosino … mi piaceva farmi desiderare e sentirmi bella, tanto che lui voleva sempre baciarmi, e io che fondamentalmente ero molto timida, non avrei voluto, anche perché mia madre mi terrorizzava quasi, dicendomi di non dare troppa confidenza agli uomini perché avrei potuto rimanere incinta visto che avevo già avuto le prime mestruazioni un anno prima, insomma diceva lei, sei diventata una donna ora!! E prima cos’ero? Mah a questa domanda non ho mai avuto risposta da lei … e io che ero una ragazzina molto ubbidiente, eseguivo esattamente i suoi consigli, a dir la verità quasi ordini!
Mio padre era molto geloso di me, diceva che ero troppo bella per i solieresi, che non meritavano tanta dolcezza e tanta bellezza, un fascino il mio tutto mantovano, niente a che vedere con i modenesi, tantomeno i solieresi.
Mi piaceva molto studiare, ero brava a scuola, e lui ne andava fiero, e cosi quel giorno che gli feci vedere il bellissimo voto di francese (parliamo di 10 e lode) volle farmi un regalo, anche perché mancava poco alla fine della scuola, quello, mi disse, sarebbe stato il mio regalo di promozione della terza media!

E cosi finalmente potei entrare in quel bellissimo negozio che vedevo solo da fuori, la Coop abbigliamento!! che meraviglia! Mi vennero incontro subito le commesse, ricordo ancora i loro nomi, ma soprattutto il loro sorriso nell’accogliermi, Deanna e Vanna, una più robusta e una magrissima, quella magra era la figlia di Berni, quel signore del negozio di fronte che aggiustava le biciclette, mitico, in un attimo aggiustava tutto, anche perché io mi spostavo da Sozzigalli dove abitavo, a Soliera sempre in bicicletta! E cantavo!
Deanna si prese subito cura di me, iniziò a farmi vedere diversi vestiti, tutti per me bellissimi, e così iniziai a provarne alcuni, anche perché oltre ad essere bellina, ero anche longilinea, un fisico asciutto e con tutte le forme a posto come diceva mia nonna Cecilia …
A dir la verità non mi soddisfacevano del tutto una volta indossati, tutti belli, per carità, ma non adatti alla mia altezza, ero alta poco più di un metro e cinquanta, ”roba cina roba fina” diceva sempre mia zia Maria che mi adorava, te béla da murir, e io mi stimavo come non mai … poi … tutto ad un tratto mi viene dato il colpo d’occhio in una corsia con abiti corti, molto corti, l’occhio mi cadde su un vestito giallo, color del sole, con le cuciture rosse, bellissimo, lo voglio provare! dissi a Deanna, lei prontamente e molto gentilmente lo prese subito per farmelo indossare.

Mi sentivo bellissima! Nel camerino ridevo di gioia e felicità infinita, era il mio, era proprio lui, il vestito adatto a me! Deanna mi disse che mi stava d’incanto e pure Vanna me lo ribadì, e cosi mi convinsero che quel vestito mi faceva sentire una principessa col sorriso! E lo comprai per la modica cifra di 13.000 mila lire! Allora erano molti soldi per le mie tasche…
Scesi dal negozio in ascensore, con in mano il mio regalo più bello, era il secondo vestito nuovo che avrei sfoggiato, il primo tutto bianco me lo comprò mia zia per la cresima.

Ma questo lo avevo comprato da sola e nel negozio che per me fino a quel momento era stato un miraggio, con tutte le vetrine che davano su via 4 novembre, era stato tutto un sogno proibito fino a quel momento, dove passavo ogni giorno per rientrare a casa.
Indossai quel vestito per andare al ballo Medusa sempre nelle vicinanze del centro, fu li che incontrai mio marito, e fu lì che sfoggiai tutta la mia bellezza insieme al mio amore per il ballo e la musica che ancora oggi mi accompagna nel silenzio e nell’armonia della mia casa di Sozzigalli.

9 dicembre 2020