Il balcone
Guido Malagoli

La bandiera inglese è davvero improponibile, una specie di croce sbilenca cucita a mano, senza garbo però necessaria.

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La valigia di Paoluzzi
Isa Bignardi

Nel tornare a casa, la mia tappa d’obbligo era fermarmi a Soliera. Nel paese c’era un negozio che non potevo trovare in nessun altro posto al mondo, solo lì c’era ciò che cercavo.

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Il sotterraneo
Guido Malagoli

Quando andavamo in ludoteca in fila per due e passavamo sotto il voltone, i miei scolari domandavano: “Che cosa c’è dietro a quel portoncino?”

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Quella colonna
Guido Malagoli

Quella colonna, soltanto quella tra le tante, mi chiama quando attraverso la piazza. Non so perché. La sua voce si è fatta più forte da quando i miei capelli si sono fatti più bianchi.

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Via IV Novembre n.21, 20 aprile 1944
Luisella Vaccari

C’era la guerra.
La radio trasmetteva con grande prosopopea la cronaca dei festeggiamenti per il compleanno di Hitler, anzi no: “genetliaco” dicevano.

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Il cinema Aurora
Luciana Ognibene

Lo chiamavamo ‘il Cinema del prete’ perché era proprio di fianco alla canonica e poi c’era il negozio dell’Igea e poi la chiesa.

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Primo
Luciana Ognibene

Mi ricordo che rideva sempre, con una bocca un po’ sdentata, non parlava e il suo divertimento preferito era quello di spingere i bambini sull’altalena.

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Occhi puliti sulla piazza
Luisella Vaccari

Seduta su una panchina sotto a un bersò di robinie, una bimba con le trecce e i nastri bianchi tiene in grembo una bambola e guarda.

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